All’ inizio pandemia si pensava che Covid-19 fosse una malattia acuta simile all’influenza da cui si potesse guarire con un trattamento a base di farmaci antiinfiammatori. Purtroppo come tutti sappiamo le cose sono andate ben diversamente. Molti pazienti sono guariti grazie alle terapie e alle vaccinazioni studiate e preparate in brevissimo tempo. Tuttavia, si è presto scoperto che alcuni presentavano sintomi e condizioni patologiche multiorgano persistenti dopo la guarigione. Questa condizione clinica è stata chiamata Long Covid.
Oggi si stima che il 50% delle persone infettate da Covid-19 possono avere presentato o presentano sintomi di Long Covid
Gli studi effettuati hanno rilevato che il virus o suoi frammenti possono persistere a lungo nel nostro organismo . Possiamo trovarli nelle cellule del cuore, cervello, midollo spinale, polmoni, intestino, reni, fegato, sistema muscolo scheletrico. Avviene così che da una infiammazione acuta sistemica si è passati ad una infiammazione cronica, spesso latente, che causa una attivazione continua del sistema immunitario. I pazienti non sono più infettivi ma in essi rimane una attività virale che stimola quotidianamente il sistema immunitario.
Età avanzata, presenza di altre malattie al momento dell’infezione e anche il genere femminile sembrano favorire lo sviluppo del Long Covid .
Inoltre poichè il virus, come abbiamo visto, ha un impatto multiorgano e crea una infiammazione cronica può anche avviare un invecchiamento precoce dell’organismo con un impatto sulla nostra età biologica.
Vediamo quali possono essere i principali sintomi che ci dovrebbero far supporre una patologia Long Covid:
stanchezza e affaticamento persistenti e immotivati dovuti ad una inibizione dei mitocondri ( sono le centrali nucleari delle cellule e forniscono energia)
stanchezza cronica
dolori articolari e muscolari
riduzione dell’appetito
riduzione della massa muscolare
alterazione della pelle (arrossamenti)
disturbi intestinali e digestivi favoriti dalla alterazione della flora intestinale
disturbi psicologici
sintomi otorinolaringoiatrici ( orecchie, naso e gola) e perdita del gusto e dell’olfatto
Per contrastare l’infiammazione cronica di basso grado, si suggerisce l’uso di farmaci o prodotti olistici, e soprattutto ridurre drasticamente zuccheri e glutine che sono sostanze proinfiammatorie.
Si anticipa che verranno analizzate in dettaglio le problematiche specifiche dei vari organi colpiti dal virus nella prossima puntata.