Oggi voglio fare una sintesi di quanto detto fino ad ora.
Quando batteri, virus, sostanze tossiche o agenti esterni superano le nostre barriere di difesa (come intestino, polmoni, cute, vie ORL), si attiva una risposta infiammatoria acuta del sistema immunitario. Questa risposta, che può sembrare una malattia, è in realtà un meccanismo di difesa del nostro organismo.
Per favorire la guarigione, spesso assumiamo farmaci antiinfiammatori, cortisonici o antibiotici che aiutano a rinforzare le difese o eliminare i patogeni. Tuttavia, se l’agente patogeno o i suoi residui non vengono eliminati completamente, il corpo può entrare in uno stato di infiammazione cronica per tutto il tempo della loro presenza.
Alcuni virus e vaccini come il Citomegalovirus, l’Herpes, il virus di Epstein Barr (che può causare la
Mononucleosi) e il Covid causano infezioni acute che possono essere quasi asintomatiche. Sono virus
subdoli perché rimangono latenti nel nostro organismo per anni, con la possibilità di riattivarsi nei periodi di debolezza del sistema immunitario. La presenza persistente di questi agenti induce una produzione continua di sostanze immunitarie, creando così una infiammazione cronica latente.
Oltre ai virus e ai vaccini abbiamo visto altre cause dell’infiammazione cronica che includono lo stress, l’obesità e non ultimo, l’invecchiamento, come abbiamo visto in precedenza. Ho parlato anche dello stress ossidativo con la produzione di radicali liberi che danneggiano tutte le molecole del nostro organismo, dal DNA alle proteine ai lipidi, con la riduzione o la perdita della loro funzione. L’infiammazione cronica, aumentando la produzione di radicali liberi, favorisce ulteriormente il danno cellulare e l’infiammazione. Si instaura così un ciclo continuo che l’organismo fatica a risolvere perchè trova un equilibrio chiudendosi a riccio. È fondamentale interrompere questo ciclo.
Il cortisolo svolge un ruolo importante riducendo la produzione di citochine infiammatorie e limitando la migrazione delle cellule immunitarie nelle aree infiammate, modulando così la risposta infiammatoria. La
reazione infiammatoria favorisce la guarigione ma se è in eccesso può favorire ulteriore infiammazione.
L’infiammazione cronica favorisce l’insulinoresistenza: le cellule muscolari, epatiche e adipose diventano meno sensibili all’insulina, portando a una ridotta captazione di glucosio e al suo accumulo nel sangue ( iperglicemia) . In risposta il pancreas produce più insulina (iperinsulinemia).
Questa condizione, spesso asintomatica nelle prime fasi, può manifestarsi con segnali come aumento di peso, affaticamento, sonnolenza dopo i pasti, e difficoltà a perdere peso.
Riconoscere i segnali di insulinoresistenza è importante per intervenire tempestivamente, prevenendo
complicanze e migliorando il metabolismo e la salute generale.
