L’insulinoresistenza provoca iperinsulinemia che è responsabile dei danni all’organismo.

L’eccesso di insulina converte il glucosio in grasso, soprattutto viscerale, che è metabolicamente attivo e contribuisce all’infiammazione cronica e allo sviluppo delle malattie croniche.

La sindrome metabolica caratterizzata da pressione alta, glicemia elevata, trigliceridi fuori controllo e obesità addominale, deriva dall’insulinoresistenza. Gli Adipociti ( cellule del tessuto grasso) producono sostanze pro infiammatorie che riducono la sensibilità all’insulina favorendo il deposito di grasso in altri organi come fegato, reni, vasi, muscolo scheletrico, cuore.

A livello circolatorio l’insulina in eccesso è un fattore di crescita, favorisce ipertrofia delle cellule endoteliali dei vasi riducendone la capacità vasodilatatrice, aumenta il rischio di placche aterosclerotiche con conseguenti episodi ischemici e può portare all’ipertrofia ventricolare sinistra.

L’infiammazione cronica , il danno vascolare, l’ aumento dei fattori di crescita compromettono la funzionalità renale che si manifesta con perdita di albumina, ritenzione di liquidi, mancato controllo dell’equilibrio elettrolitico, squilibrio dei fattori che controllano la pressione arteriosa favorendo l’ipertensione arteriosa

Può causare un deposito di grasso nel fegato con fibrosi dello stesso ( steatosi epatica o fegato grasso) che, nel tempo evolve in danno epatico

A Livello cerebrale l’insulina regola l’assunzione di glucosio da parte dei neuroni, consolida la memoria, influenza le connessioni neuronali, contribuisce alla salute del sistema neurovascolare. Un suo eccesso può favorire la malattia di Parkinson, la depressione, il declino cognitivo come avviene nella malattia di Alzheimer

Nei muscoli l’insulina facilita l’ingresso del glucosio nelle cellule muscolari, dove viene convertito in energia, li aiuta a ripararsi e a crescere dopo l’esercizio fisico. Se in eccesso le cellule muscolari reagiscono meno all’insulina, si può perdere massa muscolare e può evidenziarsi una ipoglicemia.

Esiste rapporto stretto tra tiroide e insulinemia: gli ormoni tiroidei regolano il metabolismo basale e il consumo energetico e quindi il consumo di glucosio.

L’insulino resistenza e l’iperinsulinemia portano all’esaurimento delle cellule di Langerhans del pancreas che alla fine non producono più insulina, determinando
una iperglicemia e quindi il diabete.

Ho lasciato per ultimo il diabete perchè prima che si manifesti il nostro organismo presenta già tutti i problemi agli organi sopradescritti e quindi è già ammalato poiché l’insulina alta e il glucosio in eccesso creano uno stato infiammatorio persistente. Per arrivare a questo sono necessari 10 – 15 anni di alterato equilibrio dell’organismo, anni in cui si può e si deve intervenire. La consapevolezza di ciò stimola la volontà per porvi rimedio